
La volevano bianco latte, senza caffè. Chi ha versato il caffè (che poi sarebbe il padre) ha sbagliato tazzina. La coppia vuol bene alla bambina, cui danno il nome di Payton, ma è furibonda lo stesso. Vuole il risarcimento. Il fornitore non ha rispettato il contratto.
Il nostro è un mondo in cui si è eretto a diritto il desiderio dell’individuo. L’affetto e l’attrazione sessuale per una persona dello stesso sesso non solo – ed è giusto, ci mancherebbe – non può essere causa di discriminazione, ma deve essere riconosciuto, qualora i due lo vogliano, come matrimonio. E siamo al diritto n. 1. Non potendo costoro per ragioni per il momento insuperabili avere figli, ecco che il loro desiderio si trasforma in diritto. E siamo al diritto n. 2. La coppia desidera poter avere un bambino con gli occhi azzurri e la pelle bianca, oltre che sano. E siamo al diritto n. 3.
Il mio pensiero è molto semplice. Gli uomini desiderano la felicità. È connaturata all’uomo questa tensione meravigliosa e dolorosa. La ricerca della felicità è un diritto, e ciascuno fa come può. Ma contraddire il dato di natura, pretendere che lo Stato trasformi in uguale quello che uguale non è, alla fine crea un mondo persino più brutto.
Fonte: Renato Farina, “il Giornale”
Dott. Luca Sanchioni