Fare un film.. a catechismo

Fare catechesi ai bambini non è semplice, lo sappiamo bene. I tanti stimoli che ricevono i nostri ragazzi dal mondo sono sempre maggiori e richiedono dosi di energie importanti. La parola d’ordine è “interattività” o, ancor meglio, interattività in continuo cambiamento.

Ne possiamo dedurre che i nostri bambini chiedono (spesso inconsapevolmente) di vivere quanto viene comunicato loro, non sono più abituati a ricevere nozioni e apprendere da queste. Anche la scuola italiana, seppur con fatica, sta puntando sulla cosiddetta “flipped classroom”, metodo formativo sempre più “user centered”, slegato dalla lezione diretta, che occupa un tempo sempre più limitato (comunque presente).

Un progetto cinematografico

In quest’ottica, in una parrocchia della diocesi di Senigallia stiamo portando avanti un progetto di cine – catechesi, un laboratorio dei talenti che va a braccetto con il lavoro di applicazione delle qualità dei bambini.

Siamo in quinta elementare, un gruppo di oltre diciotto iscritti. Con il parroco dovevamo pensare ad un argomento che poi si sarebbe trasformato nientemeno che in un film! Il tema scelto è stato quello dei 10 comandamenti, un argomento che può benissimo portare via un intero anno di catechismo, se sviluppato in maniera esperienziale.

Come ci siamo organizzati?

Iniziamo ogni incontro con la preghiera, per ricordare a noi stessi che il Signore è il centro di tutto e senza la Sua Grazia non potremmo far nulla.

Per qualche minuto affrontiamo la teoria, parlando di un comandamento o un insegnamento di Gesù ad esso collegato. Nei restanti 45 minuti, videocamera alla mano, riprendiamo una scena del nostro film, dove i bambini sono gli unici attori in questo viaggio.

La cosa che rende particolare questo progetto è che i bambini interpretano situazioni alle quali si scontreranno continuamente nella vita reale: cosa significa nel concreto “non avrai altro Dio al di fuori di me?”, come riconoscere le tentazioni? Cosa significa amare il prossimo?

Tutti esempi che prendono vita nella recitazione e nel lavoro di gruppo. Sono infatti i bambini stessi che domandano, scena per scena… “ma cosa centra il cibo con la tentazione?” “perché il cornetto portafortuna può essere visto come un idolo?”. Queste le domande che ogni sabato emergono, registrando ciak dopo ciak.

Due parole sulla storia

Siamo a Pacefoli, un regno fantastico dove un uomo vestito di bianco chiama a sé Simone, uno studente delle elementari, con i suoi amici. Attraversando un roveto ardente (sarà un disegno su un cartellone in classe) i ragazzi si ritrovano in questo mondo e devono superare dieci prove per liberare gli abitanti dalle terribili Tentazioni. Prova dopo prova, comandamento dopo comandamento, si confrontano e si scontrano in una prova contro il tempo. Riusciranno a diventare re e regine di Pacefoli, mantenendo salda la fede nell’uomo vestito di bianco?

Emanuele Renzi

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