Sabato 22 sett 12 di Emanuele Renzi Cari amici,
le letture che la Chiesa ci presenta quest’oggi sono particolarmente deliziose. Il Padre desidera piantare semi di vita nel nostro cuore e ci chiede di preparare il terreno. Come? Con docilità di cuore, accettando la Parola che il Signore ci rivolge, mettendoci in ascolto. Dio ci chiede anche di essere seminatori nel lavoro, nella preghiera, nelle relazioni umane. In merito a questo vorrei condividere con voi un pensiero di San Giovanni Crisostomo, assaporato proprio quest’oggi. Il seminatore semina a piene mani “Oggi non ho convinto il mio ascoltatore, ma forse lo convincerò domani, forse fra tre o quattro giorni o fra qualche tempo. Il pescatore che ha calato le reti inutilmente durante un giorno intero, a volte prende sul far della sera, al momento di tornare, tutto il pesce che non aveva potuto prendere durante il giorno. Colui che ara non smette di coltivare le sue terre, pur non avendo fatto buoni raccolti per parecchi anni, e in seguito, in un solo anno, ripara spesso abbondantemente a tutte le perdite anteriori. Dio non ci chiede di riuscire, bensì di lavorare; ora, il nostro lavoro non sarà meno ricompensato perché non saremo stati ascoltati… Cristo sapeva bene che Giuda non si sarebbe convertito, eppure fino alla fine, ha cercato di convincerlo, rimproverando la sua colpa nei termini più commoventi: “Amico, per questo tu sei qui?” (Mt 26,50). Ora se Cristo, il modello dei pastori, ha lavorato fino alla fine per la conversione di un uomo disperato, quanto più noi dovremo fare nei confronti di coloro per i quali ci è stato ordinato di sperare sempre!”
Sia lodato Gesù Cristo
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