Cari amici,
oggi vorrei posare lo sguardo sull’amore di nostro Signore. Se siamo persone impegnate in parrocchia, se ci occupiamo di catechesi, animazione, liturgia o carità, non di rado ci facciamo prendere dall’organizzazione di tecniche e strategie per raggiungere un obiettivo. Eredi di uno stile di vita tutto proteso alla produzione, non possiamo farne a meno anche per l’evangelizzazione. Vedo in questo una radice di bene (il Papa stesso ci invita, nell’Evangelii Gaudium, ad essere creativi e a ripensare le attività), ma c’è il rischio di cadere in un efficientismo a volte padre di rassegnazioni o quantomeno sudorazioni ?. La soluzione è presto detta: alternare organizzazione e preghiera, fede ed operosità, certezza nella Grazia e pianificazione. Questo non significa che tutto andrà come deve (secondo i nostri schemi), ma che il Signore farà germogliare SICURAMENTE quei semi d’amore che noi abbiamo piantato. E i semi non sono necessariamente questo o quell’altro progetto (o forse sì, ma è marginale), quanto il desiderio di bene che è uscito dal nostro cuore, l’amore donato in quello che abbiamo fatto, ben condito da fede e preghiera. Il padrone della Messe è il Signore, non noi. Se non interessa a Lui…. a chi interesserà?
Emanuele Renzi