Il libro Il cardinale lascia che san Pietro ripercorra come una auto-riflessione la sua sequela di Cristo dal primo incontro fino alla confessione alle porte di Cesarea. Seguirà poi il triplice rinnegamento all’inizio della passione, ma anche il triplice invito di Gesù dopo la Pasqua: “Pasci i miei agnelli”. Il compito di Pietro non termina, dunque, con la sua morte, ma prosegue nei suoi successori, i papi.
Angelo Comastri San Paolo Edizioni n.pagine 128
Commento di Marco Caselli Il Pietro, raccontato dal Cardinale Comastri con originalità e maestria, non è un uomo straordinario, ma un uomo semplice e impulsivo, facile all’entusiasmo, ma anche allo scoraggiamento, in pratica un uomo comune, come tutti noi. Non capirà subito cosa Gesù voglia da lui, cercherà di mettersi davanti al Maestro, si lascerà prendere dalla paura e dallo sconforto e arriverà persino a rinnegarlo. Proprio attraverso la debolezza di quest’uomo, l’autore vuole mostrare tutta la grandezza di Dio, che non si arrende di fronte alle nostre miserie e crede in noi più di quanto possiamo crederci noi stessi: costruirà la sua Chiesa sulle fragili spalle di un uomo e lo renderà forte come la pietra, tanto da renderlo capace di farsi simile a Gesù e dare la vita per le sue pecore. Credo questa lettura possa essere molto utile per tutti, perché ci insegna che Dio non cerca grandi uomini per fare grandi cose, ma opera i suoi prodigi attraverso persone semplici, con i propri limiti e le proprie debolezze, che innamorandosi totalmente di Gesù, si fanno strumenti docili nelle Sue mani. Un libro veramente interessante, anche perché, oltre a conoscere meglio la figura di Pietro, ci aiuta ad amare di più il Papa e a capire che la Chiesa di Roma è il riferimento sicuro per camminare nella verità e nell’unità, perché custodisce il carisma di Pietro, il carisma di colui al quale Gesù ha detto: “Tu sei Pietro e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa”.
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