
Più o meno all’età di 17-18 anni mi sono ammalata di anoressia, malattia molto comune tra i giovani e non solo. Uscivo da una storia con un ragazzo durata quasi quattro anni ma soprattutto la vita familiare segnata, sin dalla mia prima infanzia, da tanto dolore mi aveva resa dura con me stessa e gli altri, mi dicevo: io donna mai, sposa mai, madre mai, …la famiglia? Solo sofferenza. In casa io ero quella che mai poteva lamentarsi o far vedere che soffriva perché già i miei familiari stavano abbastanza male senza che io vi aggiungessi la mia sofferenza: non poter piangere per una ragazza così giovane è una cosa molto difficile. Sono cresciuta ripetendo a me stessa: “soffri in silenzio, tieni duro, basti a te stessa, ce la fai da sola”… e così ho tirato su un muro, ho chiuso il cuore a tutto. Mi ricordo che non sopportavo la vicinanza di mia madre perché non poteva capirmi e soprattutto perché è comodo prendersela con chi ci è vicino; il mio fidanzato diceva di volermi dimostrare il suo amore portandomi a letto e mi ripeteva che ero bella ma…un po’ grassa.
Partii, sola, per l’università. Studiavo Matematica a Camerino e iniziai a calcolare bene le calorie che ingerivo e quelle che consumavo in modo tale da accertarmi di perdere peso quotidianamente! Passavo le giornate a studiare tanto, lavorare tanto (palestra, jogging…una terribile schiavitù) e mangiare poco! Quando realizzai di essere dentro questa morsa mi accorsi pure che non riuscivo ad uscirne e, soprattutto, che non volevo uscirne! Certo! Il pensiero di riprendere un solo grammo mi inorridiva. Pregavo, si, pregavo perché vedevo intorno a me tanti amici abbandonarsi a Dio e venire benedetti, guariti, riempiti di gioia, trasformati…ma il mio cuore era talmente duro che realizzavo di essere incapace di abbandonarmi all’Amore! Avevo paura. Mi accorsi di essere malata di amore e continuavo a pretenderlo da coloro che mi stavano intorno. La verità è che gli uomini possono, si, amarci, ma lo faranno sempre in maniera limitata rispetto a quello che può fare Dio che è l’Amore! Mi resi conto di ciò e mi convinsi, grazie a Dio, piano piano che se il mio problema erano le mancanze di amore, chi avrebbe potuto guarirmi se non Colui che ne è la fonte? E in un attimo, pure! Rimaneva la mia incapacità di accogliere questo amore, capii che avevo bisogno di un intervento di Dio, come dire, in anestesia. Perché pregavo a parole ma non ero proprio convinta di quello che chiedevo. Finche l’uomo non vuole veramente quello che chiede non può ottenerlo da Dio perché lui sa cosa desideriamo e non può ledere la nostra volontà e libertà. Un’anoressica non riesce a pensarsi e vedersi guarita. Iniziava l’anno del Giubileo e feci questa preghiera: “Prendi Signore la mia liberà e riempimi del tuo amore”…iniziai l’anno con questa fiducia, la fiducia nel suo amore. Del resto mi dissi, perché farsi problemi? Quando sarai guarita…non sarà più per te un problema mettere su qualche chilo. Partii per la GMG del 2000 ormai allo stremo delle mie forze, mi ricordo la fatica di camminare per la capitale in un caldo fortissimo, con lo zaino in spalle…ma avevo tanto desiderio dell’intervento di Dio, la mia ultima spiaggia! Il 18 agosto andammo in San Pietro per attraversare la Porta Santa, ricordo il mio tremore… “o oggi o mai più”…mi fermai e poi venni spinta dalla gente dentro, nel cuore una sola preghiera: riempimi del tuo amore, riempimi del tuo amore! Bene…fu come attraversare una pellicola e trovarsi in un altro mondo, un mondo in cui il cuore è pieno di gioia, nonostante tutto, perché è amato e dunque sta bene perché sta nella sua condizione naturale! Mi sembrava di volare, ho proprio questa sensazione, di aver volato fino all’altare, per tutta la lunghezza della Basilica.
Non pensavo di essere stata guarita, semplicemente ringraziai Dio per la gioia che mi pervadeva. Ricordo che Gli dissi con tutto il cuore: “Signore, eccomi, sono pronta, fa di me ciò che vuoi. Sii benedetto!”.
La sera, però, quando mi proposero di mangiare un gelato, capii che tutto era cambiato. Dissi sì, dopo 3 o 4 anni che non ne mettevo in bocca uno…e non solo! Ne volli un altro grandissimo… e poi?
Tornati in fiera, dove dormivamo, verso mezzanotte, feci fuori tutta la cena (tantissima zuppa). Vi assicuro che avrei mangiato anche quella degli altri: che fame!! 4 anni di digiuno!
Benedico Dio, per la sua tenerezza, per il suo amore, per tutto. Se qualcuno soffre della stessa malattia …beh …, non lasciarti vincere, vale la pena guarire. Ti assicuro che gli oltre 13 chili che mi separano da quella esperienza non mi pesano affatto! Anzi, sono per me motivo di lode al Signore!
Chiedo allo Spirito Santo che vi conceda in questo momento la guarigione.
Benedico Dio per le GMG, per il papa, per tutti voi! Dio è grande! Alleluia!
Bravissima Vale per il tuo coraggio di scrivere tutto questo di te. Una cosa soprattutto mi ha colpito, tra le tante che hai detto: cioè il fatto che se uno, nel chiedere a Gesù qualcosa non lo desidera veramente nel suo cuore, ebbene Gesù quella cosa non gliela può dare, poichè Egli vede cosa vogliamo veramente e non viola la nostra libertà. Così ecco che chi chiede la fede ma non la desidera veramente, questa non gli arriva; se uno chiede una guarigione ma non crede veramente che Gesù può farla, egli difficilmente la riceverà; se stai male in una determinata situazione ma alla fine dei conti senti che per comodità o paura non hai in mente davvero di cambiarla, essa non cambiera per mano di Dio. Occorre un affidamento sincero, come quello che tu hai fatto, occorre la volontà, ci vuole il coraggio della mente e del cuore nell’affidarsi a Colui che tutto di noi ricapitola in Se, se lo desideriamo.
stamattina ho chiesto a Dio se potesse trovarmi una testimonianza di persone guarite dal disturbo alimentare con l’aiuto Dio. Ebbene posso confermare ancora che Dio è grande..mi ha presentato subito qst testimonianza stupenda. Grazie Dio…e grazie a qst testimonianza.
Sono anch’io una persona che ha sofferto di tale disturbo e ne sta uscendo bene grazie, oltre agli aiuti psicologici, ma sopratutto grazie a Dio.
Sono una mamma attenta ed amorevole, o almeno credo di esserlo stata, di due splendidi gioielli, 10 e 13 anni.
Il giorno che mi sono sposata ho prestato giuramento sull’altare che avrei educato i miei figli secondo i precetti cristiani e cattolici e mai ho infranto questo giuramento, soprattutto con la testimonianza. Così dove c’era Dio i miei figli mi hanno sempre seguita con entusiasmo. Meno mio marito che ho dovuto trascinare con noi, perchè il suo esempio era fondamentale. Cosicchè ho cresciuto i miei due figli con una sensibilità “fuori dal comune”, ma con un padre “comune”, attento ai bisogni dei figli, ma per niente complice con loro. Tra i dodici ed i tredici anni della mia bambina (obbediente, seria e responsabile) si è fatta avanti l’anoressia che ha “preso” prepotentemente uno dei mei gioielli nella sua sensibilità, particolarmente obbediente anche a questa maledetta malattia. Ho capito subito, quando ha cominciato a perdere chili in eccesso, che quella stava diventando un’ossessione psicologica (il padre ha sempre trasmesso il messaggio della importanza della bellezza estetica) e dopo qualche mese di riflessione e tormento mi sono rivolta ad una psicologa. Sono quattro mesi che combattiamo tutti insieme, ma solo da poco ho realizzato quanto sia pericolosa questa malattia che potrebbe togliere la vita a mia figlia, che ho sempre attentamente curato nello spirito. Solo Dio mi può aiutare a riprendere la sua vita, mia figlia ha il terrore di aumentare un solo chilo ( 160 mt. per 38 Kg.) e ogni volta che ne perde uno è spaventata, ma poi non vuole riacquistarlo. Non voglio portarla nei centri di ricovero da sola con gente che non conosco, ho paura che lei si senta tradita ed abbandonata dalla sua famiglia, quella famiglia fantastica, unita, sempre presente e combattiva. Qualcuno mi aiuti a capire! Non posso credere che la mia bambina si senta sola e angosciata. Perchè soffre la solitudine, dove ho sbagliato?
Cara Raffaella,
la sua è una situazione di grande dolore e nessuna parola umana potrà mai consolarla completamente. Mi ha colpito molto l’inizio del suo messaggio, dove afferma di aver giurato a Dio davanti all’altare: un gesto splendido, una preghiera magnifica che ha portato e porterà grandi frutti nella sua famiglia. Spesso, purtroppo, ad una grande promessa a Dio seguono attacchi che il maligno confeziona su misura. Non deve temerlo, non perda fiducia quando tutto sembra crollare. Lei ha costruito la sua famiglia sulla roccia e Gesù afferma che nessuna casa costruita sulla roccia potrà mai crollare, anche se soffiassero i peggiori venti. Continui a testimoniare l’amore di Dio con tanta umiltà in famiglia e si confronti anche con degli esperti, come dice già di fare. Non si dimentichi di parlare con il suo parroco: spesso nella diocesi ci sono realtà associative di genitori che hanno i medesimi problemi con i figli e potrebbero aiutarla. E’ comunque una buona cosa che sua figlia si rende conto del problema, non trascuri questo importante dettaglio e alimenti quotidianamente un buon dialogo con lei e con suo marito, senza scoraggiarsi. Per quanto riguarda la preghiera… perché non prova a cercare se nella sua parrocchia o nelle vicinanze c’è un gruppo del Rinnovamento nello Spirito Santo? Provi ad andare, parlando del problema con il responsabile del gruppo.
Che Maria Santissima la benedica con la sua materna e speciale benedizione.
Forza e coraggio, pregherò per lei
Signora Raffaella, sono una mamma di una ragazza di 14 anni ,da 5 mesi mia figlia è ricoverata in un centro per i disturbi dell’alimentazione, penso possa capire l’atroce sofferenza, ma non avevamo scelta, mia figlia sta recuperando peso e la sua vita è stata messa in salvo, il resto poco alla volta sono certa arriverà.