Cari amici, i servizi di messaggistica immediata come WhatsApp, Telegram e Messenger, giusto per esemplificare i più comuni, stanno riscrivendo -letteralmente- il nostro modo di comunicare tra amici, aggiungendo un fattore mai così presente nella storia: la velocità. La Parola del Signore ci invita a riscoprire l’essenza dell’amicizia, fatta di ascolto autentico e di rispetto reciproco, come quella tra Davide e l’ormai defunto Gionata, figlio di Saul, nella prima lettura di oggi: “Tu mi eri molto caro, la tua amicizia era per me preziosa.” (2Sam 1,26). Quando ci approcciamo a comunicare con un amico in quest’epoca “social”, rischiamo di mostrare l’eredità di questi mezzi di comunicazione, un’eredità fatta di velocità, poca empatia, disattenzione per le parole espresse… o per i silenzi, anch’essi comunicazione vera e propria. Impegniamoci a dare il giusto peso a questi mezzi, importantissimi ed assai utili, ma che rimangano tali, mezzi per il dialogo che non si estendano oltre, sino a modificare il nostro rapporto umano e sociale più autentico e bello, quello dell’amicizia. Maria e tutti i santi protettori della comunicazione ci sostengano in questo.
Emanuele Renzi
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